La solidarietà rende grande gli uomini e la Città in cui vivono. È la
pratica straordinaria della solidarietà che ha reso grande nei secoli anche una
Rovereto, città dei lumi . Ed è sempre sulla solidarietà che dobbiamo misurare
ancora oggi la consistenza e l’autenticità della grandezza della nostra Città
di Rovereto. Non possiamo dunque stancarci di parlare di solidarietà e ancor
più di viverla: una solidarietà non a parole ma a fatti.
Certo, dobbiamo comprenderla nel suo significato più vero, più coinvolgente e affascinante. Spesso la solidarietà riceve un’interpretazione semplicistica: emotivo-sentimentale nell’ambito personale, benefico-assistenziale in quello sociale. Ma, come sottolinea la enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, la solidarietà esige di essere riscattata da queste visioni parziali e inadeguate, restituendola alla sua natura originaria, affermandone, con chiarezza e forza, il ruolo tipicamente sociale e politico. Essa, infatti, persegue il bene non solo individuale ma anche e specificamente comune; è del tutto inscindibile dalla giustizia e include, pertanto, la presenza attiva e responsabile delle stesse istituzioni ben oltre il pur indispensabile e prezioso servizio delle varie forme di volontariato.
Dobbiamo recuperare tutti il senso del dono, della gratuità, della solidarietà. Un capitalismo selvaggio ha insegnato la logica del profitto ad ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento senza guardare alle persone e i risultati li vediamo nella crisi che stiamo vivendo”. Le associazioni di Volontariato sono come una “casa” che rappresentano “la ricchezza umana più preziosa, quella dell’incontro”, delle relazioni tra le persone, “diverse per età, per cultura e per storia, ma che vivono insieme e che insieme possono crescere”.
Certo, dobbiamo comprenderla nel suo significato più vero, più coinvolgente e affascinante. Spesso la solidarietà riceve un’interpretazione semplicistica: emotivo-sentimentale nell’ambito personale, benefico-assistenziale in quello sociale. Ma, come sottolinea la enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, la solidarietà esige di essere riscattata da queste visioni parziali e inadeguate, restituendola alla sua natura originaria, affermandone, con chiarezza e forza, il ruolo tipicamente sociale e politico. Essa, infatti, persegue il bene non solo individuale ma anche e specificamente comune; è del tutto inscindibile dalla giustizia e include, pertanto, la presenza attiva e responsabile delle stesse istituzioni ben oltre il pur indispensabile e prezioso servizio delle varie forme di volontariato.
Dobbiamo recuperare tutti il senso del dono, della gratuità, della solidarietà. Un capitalismo selvaggio ha insegnato la logica del profitto ad ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento senza guardare alle persone e i risultati li vediamo nella crisi che stiamo vivendo”. Le associazioni di Volontariato sono come una “casa” che rappresentano “la ricchezza umana più preziosa, quella dell’incontro”, delle relazioni tra le persone, “diverse per età, per cultura e per storia, ma che vivono insieme e che insieme possono crescere”.
Con queste poche parole AVIS augura un buon Natale a tutti e a tutti gli AVISINI nell’insegna dei valori mai dimenticati ma sempre presenti negli uomini di buona volontà.